Servizi Cloud Computing e Cloud Storage: cosa sono
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Cloud Storage e Cloud Computing: la lama a doppio taglio dei servizi di "terze parti"
I servizi di Cloud Computing e Cloud Storage, sempre migliori e a prezzi sempre più bassi, stanno invadendo il mercato dell'IT. Ma non è sempre consigliabile adottarli.
Analizziamo in modo semplice e comprensibile gli aspetti positivi e quelli negativi di queste meravigliose tecnologie, sia per i privati che per le aziende.
Cosa sono i servizi Cloud?
Con l'evoluzione di Internet e il miglioramento delle velocità di connessione è diventato possibile trasferire file, anche di dimensioni considerevoli, da un punto all'altro del nostro pianeta in pochi secondi.
Questo fatto ha aperto le porte a una nuova possibilità: immagazzinare ed elaborare dati su server non necessariamente installati nel nostro ufficio, risparmiando così sui costi d'infrastruttura e di gestione.
La disponibilità di servizi come Dropbox, iCloud, Google Drive, Microsoft Azure, Microsoft Cloud, Microsoft OneDrive, Amazon Drive, NextCloud, ecc. si è moltiplicata a vista d'occhio negli ultimi anni e molte sono le aziende e i privati che hanno deciso di utilizzarli.
Ho avuto modo di provare personalmente le VPS di Contabo e devo dire che offrono un rapporto qualità/prezzo molto migliore rispetto alla maggior parte dei loro concorrenti.
Per il momento, hanno server soltanto in Germania, in UK e negli USA ma, almeno per i server tedeschi che ho potuto provare, le prestazioni dall'Italia ne risentono molto poco.
Purtroppo, almeno per quanto riguarda le VPS, la mia esperienza con il supporto è stata pessima. Ed è per questo che consiglio Contabo soltanto a chi non deve contare su un'alta disponibilità ma solo per fare test o per servizi non vitali.
Per un'affidabilità maggiore e un ottimo supporto, sempre secondo la mia esperienza, consiglio di utilizzare altri fornitori, come ServerPlan, per esempio.
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Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta:
- Cloud Storage: in pratica è uno spazio di memorizzazione dati, accessibile tramite Internet, dove immagazzinare e condividere i file che altrimenti dovrebbero giacere sui server dell'azienda o sul disco del nostro computer. Opzionalmente il fornitore può offrire anche servizi di backup contro le cancellazioni accidentali. A partire dalle versioni base gratuite fino a quelle a pagamento questo servizio può essere utile sia ai singoli privati che alle aziende.
- Cloud Computing: offre la possibilità di avere a disposizione dei server remoti, utili nel caso non si desideri ospitarne nell'azienda oppure se sono necessarie elaborazioni dati complesse (per esempio il rendering video) che richiedano grandi capacità di calcolo. In questo caso, in una descrizione fin troppo riduttiva, il servizio rende disponibile e accessibile tramite Internet un grande quantitativo di CPU per processare dati. Si spediscono i file da elaborare, le istruzioni per elaborarli e a lavoro finito si scaricano i risultati. In genere questo servizio è utilizzato dalle aziende e trova poche applicazioni tra le "mura domestiche".
Cloud Storage per i privati
Per un utilizzatore "normale", senza particolari esigenze dal punto di vista delle segretezza e della privacy, la possibilità di avere uno spazio gratuito (o a basso prezzo) dove riporre le foto delle proprie vacanze o i documenti di utiizzo quotidiano e la possibilità di accedervi da qualsiasi parte del mondo si trovi è sicuramente interessante.
È altrettanto utile la possibilità che offrono questi servizi di condividere il materiale con altre persone, con o senza password, con o senza la possibilità di modificare i documenti.
Vuoi spedire il video del matrimonio a tutti gli invitati? È sufficiente caricarlo sul tuo Cloud e inviare agli interessati il link per scaricarlo o visualizzarlo. Comodo no?
Cloud Storage per le aziende
Qui entriamo in un campo minato. Infatti, se da un lato un'azienda gode degli stessi vantaggi del privato in termini di "comodità" con l'aggiunta del risparmio rispetto a una propria struttura informatica, dall'altro entrano in ballo fattori importanti come la segretezza delle informazioni, i cosiddetti "segreti industriali" e la disponibilità delle informazioni.
Per quanto riguarda i segreti industriali, non è difficile comprendere quanto poco sia prudente affidarli a una terza parte che li memorizza su server sparpagliati per tutto il mondo e accessibili da Internet.
Anche in presenza di perfetta buona fede da parte del fornitore non è impossibile che degli hacker ottengano l'accesso alle informazioni, soprattutto se ben motivati dalla possibilità di vendere un ghiotto e prezioso progetto industriale in fase di sviluppo.
Ma questo non è l'unico rischio. Infatti la cronaca ci ha messi al corrente di dati memorizzati su Cloud resi disponibili al governo statunitense. E non sono sicuro che questo sia gradito a tutte le industrie.
Esiste, inoltre, anche un altro problema: quello della continuità del servizio. Infatti i dati sono accessibili soltanto se il collegamento Internet è funzionante e se il servizio stesso è operativo.
Quindi sconsiglierei il Cloud a tutte quelle aziende che hanno bisogno di un accesso ai dati garantito h24, soprattutto in un paese come il nostro in cui l'affidabilità delle reti Internet non è tra le migliori.
Cloud Computing per le aziende
Non parlerò del Cloud Computing per i privati perché la possibilità che questo sia utile in un ambiente "casalingo" è veramente trascurabile.
Voglio dire però che, per quanto riguarda le aziende, questo tipo di servizio potrebbe essere molto utile.
Per esempio, allestire e gestire una render farm aziendale può essere molto costoso e in caso di utilizzo saltuario potrebbe essere conveniente utilizzarne una fornita da terze parti come servizio Cloud.
Anche per il Cloud Computing valgono gli stessi problemi di cui ho parlato per il Cloud Storage (riservatezza, sicurezza, ecc...).
Conclusioni
Desidero accennare a un altro rischio legato alla scelta del Cloud: la dispersione del Know-How.
La sempre più frequente migrazione delle competenze dall'interno delle aziende verso mondo esterno, globale e centralizzato, ha il doppio effetto negativo di ridurre i posti di lavoro disponibili e di diminuire la capacità di auto-gestione delle aziende che, non avendo coltivato persone esperte al proprio interno, si trovando poi in enormi difficoltà nel caso decidano di cambiare strategia.
Un altro problema che non ho ancora affrontato è l'affidabilità delle terze parti: cosa succede se un'azienda alla quale abbiamo affidato i nostri dati chiude i battenti o decide di dismettere il servizio? È sicuramente una variabile da tenere in considerazione.
Ciò detto, il Cloud Storage e il Cloud Computing sono sicuramente delle validissime alternative in moltissimi casi, ma non in tutti.
È necessario sempre fare un'attenta valutazione del rapporto costi/benefici e dei rischi legati a questo tipo di scelta, che risulta essere conveniente per piccole/medie intensità di utilizzo, ma diventa svantaggiosa per grossi volumi (molti utenti, molti dati, molte CPU).
Per quanto riguarda lo storage, in molti casi è preferibile affidarsi a una NAS, magari "ben calibrata", con un sistema RAID che garantisca velocità e affidabilità e che permetta di memorizzare e condividere grandi volumi di dati senza affidarsi a terze parti.