Ottimizzazione SEO: ottimizzare un Sito Web per i motori di ricerca

Migliorare il posizionamento Google (e sugli altri motori di ricerca)
...perché avere un sito Internet che non visita nessuno è peggio che NON averlo!

Ottimizzazione SEO

Hai un Sito Internet e vuoi sapere cosa fare per migliorare il posizionamento Google e sugli altri motori di ricerca? In questo articolo cerco di offrire, con pochi termini tecnici, alcuni consigli che ti aiuteranno a migliorare un sito Internet per aumentarne le probabilità di "scalare la montagna" del ranking grazie alla ottimizzazione SEO.

Cominciamo dicendo che non esistono regole SEO che, se rispettate, ci facciano affermare di aver fatto il massimo per migliorare il posizionamento su Google e sugli altri motori di ricerca del nostro Sito Internet, permettendoci così di "riposare" senza fare più nulla.

Le "classifiche" dei motori di ricerca sono quanto di più instabile esista in informatica e si può sempre migliorare (o peggiorare), a volte anche senza far niente!

Tantopiù che, mentre tu non fai niente, i tuoi concorrenti sul Web cercano di migliorare continuamente quindi, anche se sei riuscito a raggiungere la prima posizione per le parole chiave che t'interessano, non è affatto detto che tu ci rimanga a lungo.

Ma il miglioramento delle pagine dei concorrenti non è l'unico motivo dei continui cambiamenti nelle "classifiche" dei motori di ricerca.

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Infatti, anche gli algoritmi che i motori di ricerca Web adottano per stabilire quale sito Web debba apparire prima rispetto ad altri, in base alle parole digitate da chi esegue la ricerca (che non sono gli unici fattori a influenzare i risultati, che sono "scelti" anche in base alla geolocalizzazione e altri parametri), sono segretissimi e in continua evoluzione.

Ecco perché l'ottimizzazione SEO non consiste in un'unica operazione ma è un lavoro continuo, un modus operandi che deve entrare a far parte delle attività quotidiane da svolgere sul tuo sito Web.

Il motivo per cui gli algoritmi dei motori di ricerca sono segreti non ha radici "complottistiche" o di spionaggio (o almeno non solo ) ma, pur essendo un po' controintuitivo, ragionandoci un po' ci accorgiamo che non è per niente banale.

Visto che l'articolo è un po' lungo, inserisco un indice dei paragrafi:

Il Grande Segreto di Google

Il segretoIn questo mio articolo mi riferirò quasi unicamente a Google perché attualmente è il leader indiscusso della ricerca su Web, ma gli stessi concetti si applicano più o meno a tutti i motori di ricerca.

Per semplicità immaginiamo per un attimo che al mondo esistano soltanto 1000 Siti Web, composti da una sola pagina e che Google dichiari ufficialmente che saranno messi ai primi posti nei risultati di ricerca i siti che avranno il titolo "Supercalifragilistichespiralidoso", indipendentemente dalle parole ricercate.

Tutti i proprietari di Siti Web si affanneranno a modificarli per rispettare questa regola, con l'obiettivo di raggiungere le prime posizioni nelle ricerche.

Ed ecco che in poco tempo su Google avremo 1000 siti diversi ma tutti con il titolo "Supercalifragilistichespiralidoso".
Ma la prima pagina di Google (SERP = Search Engine Results Page) contiene al massimo 10 risultati (100 personalizzando la ricerca). Di conseguenza soltanto alcune pagine Web potranno godere di posizioni privilegiate.

Chi saranno i 10 fortunati? Difficile dirlo perché tutti i 1000 concorrenti rispettano alla lettera l'unico requisito necessario per apparire nelle prime posizioni quindi, teoricamente, tutti con pari merito.

Uscendo dall'immaginario ed entrando nel mondo reale, se Google rendesse pubblici gli algoritmi che utilizza nell'indicizzare e posizionare i milioni di siti web censiti, tutti applicherebbero alla lettera le "formule" dichiarate e si arriverebbe presto a una situazione di parità per la maggior parte di essi, con il risultato che il posizionamento privilegiato sarebbe frutto soltanto della fortuna.

A questo punto è chiaro che rendere pubbliche le "regole del gioco" non aiuta la qualità (attinenza) dei risultati di ricerca perché, pur avendo tutti rispettato la regola del titolo, i contenuti dei 1000 siti Web saranno tutti diversi (a parte il titolo), qualcuno più attinente alla query (parole cercate dall'utente), qualcun altro assolutamente lontano dall'argomento e non è detto che in prima pagina appaiano quelli più attinenti ma è più probabile che siano premiati quelli più graditi dagli utenti.

Cerchiamo di capire che l'obiettivo principale di Google non è quello di favorire i Siti Web che rispettano le regole. Lo scopo di Google è di offrire ai suoi utenti i risultati che più si avvicinano alle loro aspettative quando cercano qualcosa su Internet!
La pertinenza, la completezza delle informazioni e la reputazione sono le chiavi che aprono le porte dei primi posti sui motori di ricerca.

Quindi, a mio parere, è corretto da parte di Google (e degli altri motori di ricerca) non divulgare completamente i suoi algoritmi, i suoi "metri di giudizio", perché ciò risulterebbe in un'omologazione, un "appiattimento" dei Siti Web, rendendo pressoché impossibile (e inutile) ogni sforzo di miglioramento da parte dei gestori dei siti in quanto, una volta rispettate quelle regole, non ci sarebbe più nulla da fare per migliorare.

Meglio lasciar trasparire soltanto alcuni concetti di base, primo tra i quali è il fatto che saranno premiate la quantità, la qualità e la pertinenza dei contenuti.

In questo modo l'ambizione dei titolari dei siti li spingerà a pubblicare contenuti sempre migliori, a vantaggio della Comunità... o almeno questa è la speranza.

Ovviamente chi si occupa di SEO non si affida soltanto alla fortuna (che comunque ha il suo peso ) e molte regole sono note, sia perché divulgate da Google nei rari e preziosi comunicati ufficiali, sia perché nel tempo sono state dedotte empiricamente, analizzando cause ed effetti, compito per niente facile, visto che gli effetti non si presentano in tempo reale e che spesso bisogna aspettare dei mesi per notare un miglioramento o un peggioramento nella SERP conseguente a una modifica fatta sul proprio Sito Internet.

Quale dominio scegliere?

Immaginiamo che la società "PincoPallo S.r.l.", che si occupa di impianti elettrici, voglia realizzare un sito Web per promuovere i suoi servizi e/o prodotti.

Qual è la migliore scelta per la scelta del nome del dominio?

Dipende.

Se la società in questione è un marchio molto conosciuto (e quindi molto ricercato) allora probabilmente l'unica scelta possibile è quella di un dominio col nome della società stessa, per esempio pincopallo.it (e/o .com, ecc...).

Se, invece, questa società non è famosa, allora si prospettano due casi:

  1. Vuoi costruire il tuo "brand", il tuo marchio, facendo un lavoro sul medio-lungo termine: in questo caso puoi intestare sito e dominio con il tuo marchio (come ho fatto con altraSoluzione) e poi creare delle "landing page" ottimizzate per le parole chiave con cui vuoi essere trovato.
    Nel caso dell'esempio il dominio potrebbe essere www.pincopallo.it e poi si potrebbe creare una pagina www.pincopallo.it/realizzazione-impianti-elettrici che sia ottimizzata per queste parole chiave.
    Questo metodo non "paga" sul breve termine e ci vorranno mesi, forse anni per riuscire a conquistare posizioni rispettabili nelle SERP (dipende dalla concorrenza). Ma sui tempi lunghi potrebbe risultare vantaggioso, soprattutto se la tua attività non è focalizzata su un'unica tipologia di servizio/prodotto.
  2. Vuoi posizionarti bene su Google prima possibile per un gruppo di parole chiave: in questo caso forse ti conviene creare un dominio detto "exact match domain" (dominio a corrispondenza esatta) che contenga suddette parole chiave. Nell'esempio in analisi potrebbe essere www.impiantielettrici.it oppure www.impiantielettriciroma.it, nel caso in cui tu voglia concentrare i tuoi sforzi su una particolare area geografica (nel nostro caso Roma).
    Sì perché, contrariamente a quanto sostengono molti esperti e Google stessa, il dominio a corrispondenza esatta funziona ancora. Basta fare qualche ricerca su Google per rendersene conto. Ma la tendenza è quella di porre fine a questo comportamento, dando molta più importanza al "contenuto" rispetto al "contenitore".

Per quanto riguarda il primo livello, cioè l'ultima parte del dominio (.it, .com, .org, ecc...), se il sito Web si rivolge a un pubblico italiano, allora probabilmente il ".it" è da preferire. Invece, se si aspettano visite da altre nazioni e per questo motivo si crea un sito multilingua, è consigliabile scegliere un ".com" o al limite un ".eu".
C'è anche da dire che gli italiani, nei rari casi in cui cercano un sito Web digitando direttamente l'URL, provano prima con ".it" e poi con ".com". Ma questo è vero solo quando l'utente conosce già il sito Web dove vuole arrivare.

Non è esclusa la possibilità di prendere più di un dominio, gestendoli poi sapientemente per evitare di creare duplicati, tanto odiati da Google o anche solo tramite redirect 301.

La quantità dei contenuti

Google ama i testi e li cerca sul Web con ingordigia. Un sito senza testi è un sito che probabilmente non apparirà nelle ricerche, tantomeno in prima pagina... e forse neanche in centesima pagina!

Devi scrivere testi, tanti testi, tutti diversi tra loro, di qualità e pertinenti. Se Google non troverà testi che soddisfino le ricerche dei suoi utenti sul tuo sito Web, andrà a cercarli su quelli dei tuoi concorrenti!

Ricorda sempre che a Google non interessa che il tuo sito sia "bello" (e tutto sommato, salvo casi particolari, non interessa neanche ai visitatori, credimi), se non scrivi informazioni rilevanti.

Questo non vuol dire che non devi fare un sito esteticamente gradevole ma solo che non devi dedicare all'estetica più risorse di quante ne dedichi all'inserimento di testi interessanti e, soprattutto, che non devi appesantire il caricamento delle pagine solo per soddisfare un criterio estetico che è tuo e (forse) soltanto tuo!

Quindi non inserire immagini pesanti a meno che non sia strettamente necessario, non inserire animazioni o video in "auto-play", non inserire javascript a meno che non sia indispensabile per il funzionamento del sito e così via.

In un'unica frase: tutto ciò che è inutile è dannoso!

La qualità dei contenuti

QualitàTanti anni fa, quando i primi motori di ricerca apparvero sul Web (se, come me, hai barba e capelli bianchi forse ricorderai Lycos, WebCrawler, Altavista...) i loro algoritmi erano molto rudimentali e bastava che una pagina Web contenesse una delle parole cercate per apparire nei risultati e spesso ai primi posti, perché c'era poca concorrenza.
A quell'epoca, contrariamente a quanto avviene oggi, l'importante era apparire nei risultati, indipendentemente da quanto la pagina proposta fosse attinente alla ricerca effettuata e, fin da subito, cominciarono a farsi strada gli immancabili "furbetti" che inondavano le loro pagine Web di interi dizionari, con caratteri piccolissimi e dello stesso colore dello sfondo (in modo da essere invisibili per il visitatore) con lo scopo di essere indicizzati dai pochi ed "elementari" motori di ricerca, per tutte le parole esistenti.

Con i moderni algoritmi dei motori di ricerca, questa pratica non solo non ottiene il risultato sperato ma, al contrario, viene punita dai motori di ricerca, fino all'eliminazione completa dagli indici del sito "colpevole".

Questo è possibile grazie al fatto che Google oggi dispone di un sistema di analisi semantica ed è in grado di comprendere e memorizzare non solo le parole contenute in una pagina Web ma, con buona approssimazione, anche la sintassi, la naturalezza e la coerenza, in poche parole il senso dei contenuti nella loro interezza come, fino a oggi, soltanto un essere umano sapeva fare.
Google è quindi in grado di capire se una parola o una frase sono state inserite come "acchiappa-click" o se sono immerse in un contesto pertinente.

Analogamente, Google è anche in grado di capire se una keyword è stata ripetuta decine di volte in una pagina con l'unico scopo di "guadagnare punti nella classifica", senza una reale motivazione lessicale.

In breve: per apparire migliore di altri agli occhi di Google è necessario scrivere con naturalezza, contenuti di qualità. Questa pratica offre anche il vantaggio di essere gradita ai lettori, che magari torneranno a farci visita e ci citeranno su altri siti, aumentando le visite e il tempo di permanenza sul sito, cose che Google apprezza e premia.

La pertinenza dei contenuti

Mele e pereUn'altra cosa che Google apprezza è la coerenza. Se ho un Blog dedicato agli appassionati di moto, Google "si aspetta" che i miei articoli parlino prevalentemente di questo argomento. Se così è, il mio posizionamento per le keyword relative a questo argomento sicuramente migliorerà nel tempo.

Ma se nello stesso Blog parlo di moto, di calcio, di ristoranti, di musica e di computer, anche se lo faccio in modo competente e corretto, farò fatica a posizionarmi bene sui motori di ricerca perché la pertinenza per ogni singolo argomento sarà "diluita".

Insomma, come dicevano gli antichi, evita di mischiare le mele con le pere o, almeno, mettile in cestini separati, cioè separa bene gli argomenti tramite le categorie!

Come scrivere con naturalezza inserendo la giusta quantità di keyword

KeywordIl miglior modo per scrivere contenuti di buona qualità e che abbiano una struttura "naturale" è iniziare scrivendo "di getto", senza pensare troppo alla forma e alle keyword. Affronta l'argomento così come faresti chiacchierando con un amico, scrivi tutto quello che vuoi comunicare e scrivi soprattutto per il tuo lettore, senza pensare troppo ai motori di ricerca, con paragrafi brevi e il più possibile chiari.

Successivamente rileggi l'articolo, correggi la struttura in modo da renderla più chiara possibile e, dove ne vedi l'opportunità, inserisci le keyword per cui vuoi essere trovato, evitando di esagerare con la quantità.

Su questo argomento ti consiglio di leggere anche il mio articolo Long tail keywords (parole chiave a coda lunga).

Una cosa che non devi mai dimenticare, quando hai finito di scrivere un articolo e prima di pubblicarlo, è di farlo passare per un correttore ortografico (per esempio quello di Word). Chiunque scriva molto sul computer sa perfettamente quanto il refuso sia sempre in agguato, soprattutto dopo molte ore passate sulla tastiera. Sa anche che, quando si edita un articolo e si vogliono spostare intere frasi o paragrafi con la tecnica del taglia-incolla, spesso si commettono errori lasciando parole che avevano senso nella frase precedente ma che lo perdono nella nuova frase modificata.

È anche sempre bene rileggere, rileggere, rileggere e possibilmente far rileggere a un'altra persona un articolo prima di pubblicarlo.

Google propone, l'utente dispone!

Anche se i megafoni delle agenzie SEO ti hanno fatto pensare il contrario, il tuo impegno per scrivere contenuti che abbiano un minimo di corrispondenza con le keyword di tuo interesse è solo una parte dello sforzo che bisogna fare per conquistare le prime posizioni nelle SERP ed è un punto di partenza, non un punto di arrivo!

Infatti, ricordando che la prima pagina dei risultati di ricerca contiene soltanto 10 posizioni organiche, quando Google pensa che ci siano più "concorrenti" che meritano la possibilità di apparire in prima pagina, cerca di dare a tutti la possibilità di conquistarla temporaneamente.

In pratica, sembra che Google offra "fette di tempo" in prima pagina a tutti i concorrenti meritevoli e che lasci che siano i visitatori a stabilire il vincitore.

Quindi, al di là di tutti i calcoli e i dati statistici sulle keyword, che servono per avere almeno una speranza di "entrare in gara", l'ottimizzazione SEO non dev'essere una Bibbia ma soltanto un orientamento, una metodologia. Poi, alla fine, devi scrivere principalmente per il visitatore, in modo da invogliarlo a rimanere sul tuo sito e a leggere diverse pagine!
E se un testo risulta essere gradito dai visitatori, perché fornisce loro le informazioni che cercano, in una forma a loro gradita, tutte le regolette dell'ottimizzazione SEO passano in secondo piano.

In fondo pensi forse che, se Dante e Leopardi fossero ancora vivi e pubblicassero le loro opere su Internet, il loro successo sarebbe subordinato alle "parole chiave" usate nei loro testi? O forse prevarrebbe il contenuto artistico?

Più il visitatore si tratterrà sul tuo sito, più contenuti leggerà, più condividerà le tue pagine con altri e più Google penserà che quella posizione in prima pagina, per quelle keyword, è meritata... e magari la stabilizzerà.

Le immagini

È vero che Google ignora le immagini in un articolo, nel senso che ciò che si vede nell'immagine è irrilevante dal suo punto di vista, soprattutto perché Google non ha gli occhi per vederle ed elaborarle secondo uno schema umano , ma è anche vero che Google legge e comprende benissimo il nome del file dell'immagine e soprattutto il tag alt="Descrizione dell'immagine".
Inoltre, le immagini aiutano molto a "spezzare" i contenuti e a renderli più leggibili, più chiari e piacevoli per il visitatore.

Ecco perché è importante inserire immagini negli articoli e inserirle in modo corretto, con un nome del file che sia descrittivo, evitando nomi come immagine001.jpg e preferendo nomi come scarpe-cuoio-marroni.jpg, aggiungendo anche il tag "alt".
In questo modo avremo anche un'opportunità in più di essere trovati grazie a Google Immagini.

Altri fattori importanti sono il "peso" (Byte occupati) e le dimensioni (pixel larghezza/altezza) delle immagini. Un errore che vedo commettere spesso su molti siti, forse un po' per pigrizia, è quello d'inserire immagini grandissime (per esempio 5616x3744), scaricate direttamente dalla fotocamera, in uno spazio ridotto (per esempio 300x200) ridimensionandole con i tag width="300" height="200" oppure con i CSS style="width: 300px; height: 200px;".

Così facendo, la quantità di dati che il visitatore sarà costretto a scaricare sarà uguale a quella dell'immagine intera (diciamo circa 4MB) ma lo stesso identico risultato "visivo" sarebbe stato ottenuto ridimensionando il file originale a 300x200px, riducendone il "peso" a soltanto circa 10KB (400 volte più piccola!).

Nell'esempio qui sotto, la prima immagine è stata inserita dal file originale (2048x1365px) ridimensionandone la visualizzazione a 320x213px e occupa circa 650KB mentre, la seconda immagine, è ottenuta ridimensionando direttamente l'immagine originale e occupa soltanto 35KB.

Come puoi notare, la resa visiva è pressoché identica però, utilizzando il metodo di ridimensionamento del file sorgente, si risparmia il 95% (!!!) in termini di Byte:

Cliccando sulle immagini puoi vederle a dimensioni naturali:

Immagine grande
Immagine grande: circa 650 KB
Immagine piccola
Immagine piccola: circa 35 KB

Ignorare questo consiglio, oltre a rallentare inutilmente il caricamento della pagina, può comportare un declassamento da parte dei motori di ricerca.

Se vuoi avere ulteriori spiegazioni sul dimensionamento delle immagini puoi leggere il mio articolo "Come creare le immagini per un sito web".

Le animazioni flash e la musica

MusicaNonostante il fatto che ormai tutti gli esperti sconsiglino vivamente questa pessima abitudine nata parecchi anni fa, quando ancora si pensava che un sito dovesse stupire, più che informare, ancora oggi ci sono persone che mi chiedono d'inserire nei loro siti animazioni Flash (che per fortuna è giunto a fine vita nel 2020) e/o brani musicali di sottofondo.

QUESTO È SBAGLIATO!
QUESTO È SBAGLIATO!
QUESTO È SBAGLIATO!
QUESTO È SBAGLIATO!
QUESTO È SBAGLIATO!
QUESTO È SBAGLIATO!
(ripetere all'infinito)

Per quanto riguarda le animazioni Flash i motivi sono molto semplici: non vengono lette dalla maggior parte dei dispositivi "mobile" (smartphone e tablet) e annoiano a morte i visitatori.

Inoltre, arrivare su un sito che ci costringe a vedere una pagina introduttiva (detta "splash page") con 1 minuto di (inutile) animazione Flash, dopo aver aspettato il tempo di download di quell'enorme e inutile quantità di dati e senza fornirci nessuna delle informazioni che cercavamo, ci costringerà inevitabilmente ad abbandonarlo.

Per la musica invece, oltre a motivi di "banda", cioè di quantità di dati scaricati (sempre inutilmente), ci sono un paio di motivi, a mio parere fondamentali, per evitarla:

  1. Se voglio ascoltare della musica dispongo di un milione di modi per farlo, scegliendo quella che piace a me e senza dover aspettare che il tuo sito m'imponga quella che piace a te!
  2. Se mi trovo in ufficio, anche se sto visitando quel sito per motivi lavorativi, potrebbe essere molto imbarazzante essere guardato da tutti i colleghi (e dal mio capo) perché dagli altoparlanti del mio PC esce Shakira... "a palla".

Quando pensi d'inserire quel brano musicale che ti piace tanto o un'animazione in Flash che ti fa sentire tanto bravo con la grafica, ricordati che se vuoi che il tuo sito abbia successo, deve piacere ai visitatori e a Google, non a te!

Non copiare!

Non copiareA prescindere dagli evidenti problemi di Copyright e dagli aspetti legali a essi legati, Google detesta i "copioni" e li "punisce" severamente.

Non copiare mai testi da altri siti, neanche traducendoli da altre lingue perché, oltre a correre il rischio di finire in tribunale con il titolare del sito "sorgente", hai ottime probabilità di essere "cestinato" da Google.

Se proprio vuoi che il tuo lettore prenda visione del testo presente in un'altra pagina Web, inserisci nel tuo testo un link a quella pagina. Così facendo non violerai nessun copyright, Google l'apprezzerà perché gli piacciono i link, soprattutto se da/verso siti autorevoli e pertinenti... e anche il proprietario di quella pagina ti sarà grato!

Piccole citazioni, magari col consenso dell'autore e/o citando la fonte, sono tollerabili, a volte perfino gradite.

Anche ispirarsi a un articolo scritto da altri è accettabile, a patto che sia fatto con lo scopo di trattare lo stesso argomento offrendo un altro punto di vista e con parole diverse.

Un caso tipico sono le notizie stampa. La tentazione di fare copia-incolla dall'agenzia di fiducia direttamente sul tuo sito è forte, ma è sempre meglio riscrivere la notizia con parole tue, magari anche con le tue considerazioni personali, il tuo punto di vista, che può essere considerato un valore aggiunto.

Insomma, fare copia-incolla di interi articoli da altri siti è assolutamente da evitare, anche se l'originale è in un'altra lingua e tu ti occupi della traduzione, perché Google conosce molte più lingue di te e se ne accorge!

Google apprezza i link in entrata, provenienti da siti esterni (backlink), ma anche quelli in uscita, verso siti esterni, soprattutto se si tratta di siti autorevoli e con un buon ranking. Inoltre, apprezza i link ad altre pagine sul tuo stesso sito, anche se in misura minore.

Quindi quando ritieni che sia opportuno per fornire maggiori informazioni sull'argomento che stai trattando e sempre senza esagerare, inserisci nel testo dei collegamenti ad altre pagine.

Però, Google apprezza molto di più i backlink, che da altri siti (autorevoli) rimandano al tuo. Quindi fai in modo che i tuoi lettori ti citino, scrivendo contenuti interessanti e che piacciano ai visitatori, tanto da consigliarne la lettura ad altre persone su altri siti, per esempio Blog, Forum o, meglio ancora, testate giornalistiche o siti universitari.

Puoi anche fare tu stesso il tuo link-building citando i tuoi articoli su altri siti, sempre con discrezione, con modalità e in contesti compatibili con gli argomenti di cui parli e assicurandoti prima che questa pratica sia consentita dal regolamento del Blog/Forum in cui vuoi inserire il link.

Infatti, mi è capitato di essere bannato a vita da un famoso forum perché mi ero permesso di pubblicare il link a un mio articolo che spiegava come risolvere il problema tecnico di un lettore, nonostante il regolamento dicesse che era consentito farlo purché il link di destinazione non fosse una pubblicità e che il sito "linkato" non fosse in concorrenza col forum, condizioni che ho rispettato, a mio parere.
Ma i moderatori non erano d'accordo... con il loro regolamento (o forse non l'avano letto ) e mi hanno "espulso", per un solo link e senza preavviso. A nulla è servito il mio tentativo d'invitarli a leggere il loro regolamento, che non avevo infranto in alcun modo.

Probabilmente non hanno gradito il fatto che a postare quel link fosse il titolare del sito di destinazione e mi sarebbe bastato postare la risposta con uno pseudonimo per "farla franca"... ma sono troppo onesto per farlo!

Questo per dirti che, a volte, anche in buona fede, si può essere "bannati". Quindi informati sempre su cosa puoi e soprattutto cosa non puoi fare, chiedendo direttamente ai moderatori/amministratori, prima di postare link a una tua pagina su altri siti!

Gli strumenti di Google

Impara a utilizzare Google Analytics, Google Search Console e Google Keyword Planner.

Sono tre strumenti utilissimi (e gratuiti) per comprendere quali sono i comportamenti dei tuoi visitatori, per scoprire eventuali problemi riscontrati da Google sul tuo sito, per capire quali siano le migliori keyword da utilizzare.
Cioè, sono tutti strumenti che ti permettono di "aiutare" Google a indicizzare correttamente il tuo sito.

I Social Network possono aiutare!

Social NetworkI Social Network (Facebook, Twitter, Google+, ecc...) non sono direttamente influenti sul ranking del tuo sito internet ma sono un eccellente mezzo di divulgazione, perché sono frequentati da milioni di utenti e possono aiutarti ad avere più visite. Un sito molto frequentato piace ai motori di ricerca e oggi le persone passano molto più tempo sui Social Network che sul web "normale".

Considera che più del 20% delle visite a questo sito provengono dai Social Network (soprattutto Facebook) e non mi pare un parametro da sottovalutare.

Però gestire le pagine sui vari Social Network comporta del lavoro ulteriore. Quindi valuta bene su quali Social apparire, su quali hai maggiore probabilità di trarne un vantaggio in termini di visite, valutando attentamente la platea a cui ti rivolgi e i contenuti che offri.

Assicurarsi che il sito sia responsive!

Oggi avere un sito responsive, cioè visualizzabile correttamente su tutti i dispostivi di tutte le dimensioni, è assolutamente necessario per ottenere un buon punteggio dai motori di ricerca perché sempre più persone navigano il Web dagli Smartphone o dai Tablet e Google ormai considera soltanto la versione "mobile" per l'indicizzazione.

Assicurati che il tuo sito sia visualizzabile su questi dispositivi. Direttamente, tramite uno o più apparati mobile, oppure tramite l'apposito tool messo a disposizione da Google o anche tramite il simulatore del tuo browser.

Meglio usare l'HTTPS!

È un po' che Google ha iniziato una campagna sulla sicurezza del Web e la porta avanti anche privilegiando i siti accessibili tramite HTTPS rispetto a quelli accessibili soltanto tramite HTTP.

Il protocollo HTTPS ha il vantaggio di criptare i dati che vengono scambiati tra il server e il browser impedendo, o almeno rendendo difficile a qualcuno che riesca a "intrufolarsi" nella connessione (MITM = Man In The Middle = Uomo nel mezzo) di carpire password, numeri di carta di credito e altre informazioni riservate.

Anche i browser recentemente hanno cominciato a combattere questa battaglia segnalando all'utente le connessioni "non sicure".

Quindi, se fino a ieri questa scelta era opzionale e dettata dall'effettiva esigenza di rendere sicuri i dati (se un sito non richiede password o informazioni riservate non c'è alcun motivo per criptare la connessione), oggi non è più facoltativo e la tendenza è quella di portare tutti a offrire connessioni sicure al proprio sito Web.

Tutti i fornitori di spazio Web (hosting) possono fornire questa possibilità, a pagamento o gratuita e il mio consiglio, se vuoi migliorare le probabilità di scalare le classifica di Google, è d'implementarla.

A tal proposito desidero segnalare un problema con Aruba: il loro certificato gratuito non funziona con sistemi Android precedenti alla versione 4.4.3 così come segnalato sul loro sito, il che è inammissibile a mio parere visto che parliamo di dispositivi vecchi soltanto di due o tre anni.
Però è anche vero che questi dispositivi andranno a morire, quindi il problema si attenuerà col tempo.

Se invece il tuo sito è su un server sotto la tua gestione (fisico o virtuale che sia), desidero segnalarti Let’s Encrypt, che fornisce certificati gratuiti e di facile implementazione.

Chiaramente, anche la velocità del sito è determinante per un buon posizionamento e scegliere un hosting con prestazioni proporzionate al traffico che il sito deve gestire, è di grande aiuto.

Io in genere raccomando ai miei clienti gli hosting di ServerPlan che, per un prezzo prezzo leggermente maggiore rispetto ad altri famosi più economici, offrono prestazioni nettamente migliori.

Il coupon "ALTRASOLUZIONE35", ti agevola con uno sconto del 35% per il primo anno.

I tag title e meta description

Ultimi, ma non per importanza, questi due tag che sono fondamentali per l'indicizzazione, il posizionamento e il CTR (Click-Through Rate), cioè la percentuale di click ricevuti rispetto al numero di volte in cui la nostra pagina è stata visualizzata dagli utenti nei risultati di ricerca.

Bisogna dedicare molta attenzione alla compilazione di questi due tag perché, in pratica, queste due stringhe di testo rappresentano il "biglietto da visita" della pagina su Google. Infatti, oltre al fatto che Google attribuisce al title un peso elevato nel ranking, questi sono i testi che appariranno nella SERP quando un utente troverà le nostre pagine in una ricerca, in questo modo:

Ricerca Google

Quindi dovremo scegliere per questi tag dei testi attraenti, cioè che invitino l'utente a cliccare e contemporaneamente rilevanti, cioè possibilmente contenenti le keyword per cui vogliamo essere trovati.

Inoltre dovranno essere testi unici, sempre diversi per ogni pagina del sito.

N.B.: da qualche tempo Google ha iniziato a mostrare nelle SERP parti del testo contenuto nella pagina al posto della meta description, a sua discrezione. Lo fa quando ritiene che quella frazione di testo sia più "pertinente" con le parole ricercate dall'utente.

Ricordati che la meta description, non influenza direttamente il ranking, ma può essere decisiva per invogliare il visitatore a cliccare (che è il tuo obiettivo principale).

Conclusioni

Il posizionamento sui motori di ricerca non è un obiettivo raggiungibile senza sforzi. Creare un sito internet che raggiunga dei buoni risultati richiede un grande impegno, una grande attenzione e almeno un minimo di competenza.

Ecco perché io dico sempre ai miei Clienti che, per creare una squadra che funzioni, è importante che loro imparino un po' del mio mestiere così com'è importante che io ne impari un po' del loro. In questo modo è possibile creare le basi per una solida collaborazione e acquisire un gergo comune che consenta di concordare e raggiungere degli obiettivi, anche ambiziosi.

Parallelamente, così come ho scritto nell'articolo "Aprire un Sito Internet conviene?" e contro i miei interessi, raccomando sempre di riflettere bene sulla propria disponibilità di tempo prima d'impegnarsi nella progettazione e la realizzazione di un Sito Web perché, riprendendo il sottotitolo di questo articolo, «avere un sito Internet che non visita nessuno è peggio che NON averlo» e, per ottenere buoni risultati, ci vogliono tempo e dedizione.

Se vuoi provare con un po' di "fai da te", uno strumento molto utile per ottimizzare siti internet italiani è SEOZoom. La versione gratuita ha delle limitazioni ma la versione a pagamento più economica costa pochi Euro al mese e offre grandissime possibilità per tenere sotto controllo l'andamento del proprio sito, per ricercare le parole chiave migliori da inserire negli articoli, per "spiare" la concorrenza e cercare di batterla nelle ricerche di Google.

Insomma, SEOZoom è il coltellino svizzero della SEO, non fa miracoli ma è sicuramente uno strumento di grandissimo aiuto!

Infine, ricorda che la SEO riguarda tutto ciò che accade PRIMA che il visitatore arrivi sul tuo sito e che, una volta conquistato questo risultato, sarai soltanto a metà dell'opera!
Saranno le strategie di Marketing, la struttura del sito, i testi, le immagini, le "call-to-action" a trasformare il visitatore in un Cliente, che è l'obiettivo finale di ogni sito commerciale.

Potresti essere interessato a leggere anche l'articolo Come scegliere una Web Agency.

Se vuoi avere altre informazioni sentiti liberissimo di contattarmi.

Fabio Donna

Se vuoi approfondire l'argomento Google e SEO ti consiglio di acquistare un buon libro sull'argomento:
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