Cos'è il Codice CAPTCHA?

...e perché non se ne può fare a meno.

Codice CAPTCHA

Perché spesso ci viene chiesto di riconoscere il Codice CAPTCHA, cioè quei caratteri scritti storti e quasi illeggibili, la cui lettura spesso è un'impresa difficile anche per chi è dotato di ottima vista, oppure di sottoscrivere con una crocetta l'inquietante dichiarazione "Non sono un robot" (reCaptcha di Google)?

Tutto nasce dall'esigenza di proteggere i siti web dagli spammer (una vera e propria "peste di Internet", a mio parere), cioè persone che adottano tecniche sempre più efficaci e complesse per inondare i siti con i loro messaggi pubblicitari oppure per compilare automaticamente dei "form" (moduli, questionari, ecc...).

Ormai nessuno di loro posta più i suoi messaggi "a mano" e per divulgarli più velocemente utilizzano dei computer che, tramite programmi appositamente sviluppati (robot), si occupano di cercare siti dove sia prevista la possibilità di commento da parte dei visitatori e quando li trovano, tempestano questi siti con decine, centinaia di messaggi pubblicitari inseriti automaticamente.

Di conseguenza i gestori di quei siti sono costretti a spendere grandi quantità di tempo ed energie nel cancellare quei messaggi.

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La soluzione

reCAPTCHAIl Codice CAPTCHA serve a impedire (o almeno a limitare) questo fenomeno, cioè l'inserimento di commenti da parte dei computer, costringendo il visitatore "vero", cioè l'essere umano, a dimostrare di esserlo.

Infatti, l'acronimo CAPTCHA sostituisce la chiarissima definizione "Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart", cioè "Test di Turing pubblico e completamente automatizzato per distinguere computer e umani".

Solitamente il Codice CAPTCHA consiste in un'immagine i cui contenuti (testi o immagini) sono riconoscibili soltanto dal cervello umano, mentre il loro riconoscimento da parte di un computer (per il momento) è molto difficile a causa dei differenti caratteri e differenti inclinazioni utilizzati e per il "rumore di fondo" (linee e altri oggetti che si sovrappongono al contenuto da riconoscere).

Per permettere anche ai non vedenti di utilizzare Internet, col tempo sono stati implementati anche dei Codice CAPTCHA audio grazie ai quali il visitatore, in alternativa al Codice CAPTCHA standard (visivo), può scrivere nell'apposita casella il testo dettato da una voce.

Recentemente Google, col suo reCAPTCHA ultima versione, ha implementato un nuovo sistema che raggiunge lo stesso scopo senza però costringere il visitatore a scrivere e a rovinarsi la vista per dimostrare di essere un umano. Il sistema consiste in un pannello di 16 immagini da selezionare in base alla richiesta.

Nell'immagine di esempio qui riportata si deve cliccare sulle foto in cui si vedono dei cartelli stradali, che è molto più comodo rispetto al vecchio metodo dei caratteri "mascherati".

Con un ulteriore miglioramento, Google ha inventato lo "Invisible reCAPTCHA", che riesce a distinguere un essere umano attraverso l'analisi di diversi elementi, come il movimento del mouse, l'indirizzo IP e altri, in modo da non obbligare l'utente a risolvere il codice captcha, a meno che non sia strettamente necessario.

Conclusioni

Come sempre, per colpa di pochi farabutti, l'intero pianeta deve spendere tempo, denaro ed energie per proteggersi da cose che in un mondo ideale non esisterebbero.

Purtroppo dobbiamo adeguarci e imparare a convivere con questa ennesima protezione, questa ulteriore barriera tra noi e la conoscenza (come se non ce ne fossero già abbastanza).

Fabio Donna